Uno dei fattori principali che ha spinto i tre studenti, Sofia Destro, Giorgia Merolli, e Andrea Venturelli verso questa ricerca è la consapevolezza della criticità dei metalli pesanti per la salute umana e la salvaguardia ambientale. Per questo la Direttiva Europea ne fissa il valore limite nei suoli destinati ad agricoltura.
In particolare, il nichel mostra uno spiccato carattere allergizzante e si può accumulare negli ortaggi come il pomodoro, determinando un rischio significativo per la salute umana.
Il progetto, svolto in collaborazione con il DISIT (Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica) di Alessandria e MCL (Manto Circular Lab), si prefigge l’obiettivo di rimuovere dal terreno coltivato e dalle acque di dilavamento i metalli pesanti come nichel, rame, cadmio e piombo, utilizzando una zeolite naturale a basso costo. L’utilizzo di questo materiale adsorbente, caratterizzato con tecniche analitiche specifiche, permette di minimizzare l’impatto ambientale, al fine di depurare le acque di dilavamento, risanare il terreno e garantire l’ottenimento di prodotti bio. La clinoptilolite si è rivelata interessante sia per la capacità di adsorbimento sia per la possibilità di riciclo. Il rendimento della zeolite selezionata nello studio è stato confrontato con la capacità disinquinante di una zeolite sintetica già sperimentata. Questo progetto è il risultato di una collaborazione tra studenti appartenenti a tre scuole di due diverse regioni (Piemonte e Lombardia).